Sull’orrendo stupro di una ragazza di Viterbo da parte di due militanti di Casapound – di cui uno consigliere comunale – dentro una loro sede non ci sono parole adatte o giuste. Solo rabbia e ancor più odio verso questi uomini schifosi.
La considerazione del corpo delle donne come carne da campagna elettorale, come proprietà da difendere o come oggetto a uso e consumo sessuale del maschio non è certo prerogativa di questi infami soggetti: di certo è inscritta nel loro dna culturale, politico e identitario, e infatti a buon diritto sono legittimamente compatibili e rispettabilmente integrati dentro questa società.
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