Sinistrati nel paese delle meraviglie, camminare nel mondo del reale

Negli ultimi tempi sembra che le organizzazioni “democratiche” dei lavoratori, di partito e le associazioni legate alla sinistra si siano accorte, solo dopo essere stata attaccate direttamente, dell’avanzare di un modo di pensare e vivere che richiama molto a ideologie e modi di fare che erano propri e tipici del fascismo.

Di tutto questo siamo molto divertiti, anche se di divertente qui non c’è nulla.

Evidentemente con un “governo amico” come quello del PD l’avanzare del fascismo (inteso come modo di pensare e agire) non era un problema, o forse era considerato solo come una specie di goliardia, un fenomeno folkloristico o tutt’al più marginale. Forse non era un problema, fino a quando non sono state prese di mira direttamente.

Cambia il clima e ora giornalisti, testate, organizzazioni sindacali vengono quotidianamente attaccati, e improvvisamente si accorgono dell’esistenza di organizzazioni fasciste.

Abbiamo assistito al cambiamento repentino di una testata come Repubblica – sempre in prima linea quando si tratta di attaccare i movimenti sociali antifascisti e antirazzisti -, che ha cambiato il tono degli articoli solo dopo essere stata attaccata sotto la sua sede. Abbiamo visto un settimanale come L’Espresso titolare a tutta pagina “PARTIGIANI” nel suo ultimo numero e un personaggio pubblico come Saviano – a cui non ci sentiamo per niente vicini – esporsi contro l’attuale governo richiamandosi alla deriva autoritaria e razzista. Chissà dov’erano fino ad oggi, quando il governo amico del PD gettava le basi materiali per tutto ciò. Benvenuti!

Di tutto questo non c’è da stupirsi visto che sono anni che tra inchieste dal basso, analisi dal vivo e opuscoli di controinformazione si denuncia il riemergere di organizzazioni nere ramificate nel territorio modenese e non solo, ma come spesso capita veniva preso tutto alla leggera o ci si affidava al richiamo al rispetto della Costituzione.

Peccato che della Costituzione, oggi, a partire dagli ultimi governi targati PD e ancor di più ora con il governo M5S-Lega, alla maggior parte della gente non gliene freghi niente. Mentre si invoca la Costituzione, i fascisti, perché cosi bisogna chiamarli, si organizzano, lavorano nei territori, aggregano persone intorno alla propria forma di pensiero e di vita e piano piano prendono piede, o meglio: grazie allo sdoganamento di certi discorsi e modi di pensare da parte della Lega ma anche dei Cinquestelle, avallati e ripresi dagli stessi democratici di sinistra in una corsa al ribasso, oggi si sentono liberi e protetti di scorrazzare, provocare, attaccare, aggredire, perfino sparare, grazie al fatto che i più beceri modi di fare razzisti, sessisti, omofobi e xenofobi si sono diffusi nella società come senso comune, sono entrati a far parte della quotidianità e nelle relazioni sociali sia dei ceti medi che delle classi popolari.

Fa tutto molto ridere perché chi sin da subito si è opposto a questo riemergere al contempo aggressivo e normalizzato dell’opzione fascista veniva e viene tutt’ora tacciato di essere violento, fuori dalla storia, estremista, di non seguire i dettami democratici e costituzionali.

Fa molto ridere che mentre sindacati, partiti e associazioni si appellano al rispetto della Costituzione, appello che nessuno ascolterà, ora meno che mai, nella nostra città è stata aperta una sede fascista e i fascisti sono liberi di girare per la città con ronde “anti-immigrati” alla ricerca del nero da cacciare, di organizzare marce e manifestazioni a base di mito del sangue e del suolo, suprematismo bianco e discriminazine razziale, ricevere permessi di fare provocazioni sotto centri di accoglienza o in piazze del centro.

Quello che non fa ridere per nulla è come la cosiddetta sinistra e le sue organizzazioni socialdemocratiche non riescano proprio a capire come andare a contrastare lo sdoganamento di una forma di vita, un modello di pensiero e agire, che la Lega di Salvini e le sue articolazioni militanti fasciste hanno riportato alla ribalta nella società italiana

Socialdemocratici e sinistrati che preferiscono i salotti e le poltrone allo stare tra le contraddizioni sociali, allo stare tra la merda prodotta da questo sistema economico e politico, allo stare tra le pulsioni di rabbia, rancore e rivalsa diffuse tra chi ha pagato e sta pagando i frutti amari della crisi e delle LORO politiche di lacrime, sangue e concertazione.
Linguaggi e modi di fare che sono lontani anni luce dalla gente, facendo sì che, ogni volta che parlano e agiscono, le destre più becere prendano sempre più consenso. Non è un caso che giorno dopo giorno la Lega di Salvini a partire dal 17% di marzo cresca, superando ora secondo i sondaggi il 25%.

La giornata di sabato a Carpi ne è un esempio palese: un’altra occasione persa per stare tra la gente che nel quotidiano si oppone all’avanzata del fascismo e del razzismo in modo concreto e popolare. La sinistra democratica istituzionale, la socialdemocrazia modenese compatta con le sue articolazioni come l’Anpi non si è fatta vedere ne sentire. Avanti, continuate cosi, lontani dalla gente che lotta, magari prendendo anche le distanze da manifestazioni del genere, tanto per voi è giusto che 26 compagni vengano colpiti da denunce e misure cautelari, visto che hanno deciso di mettersi in gioco senza seguire i vostri tanto cari dettami democratici e costituzionali.

Sinceramente, questa mancata presenza non la rimpiangiamo: meglio cosí, perchè andando alla radice quella sinistra fa parte del problema. Oggi è sotto gli occhi di tutti, tranne quelli che non vogliono vedere il suo fallimento totale.

Siamo ben consapevoli che il fascismo non potrà tornare nella forma che abbiamo già conosciuto, ma quello che sta succedendo nel nostro paese, nell’Europa stessa, da una parte all’altra dell’Atlantico e del Mediterraneo sono segnali preoccupanti; di fronte a tutto questo c’è chi si mette in gioco in prima persona, anche nel suo piccolo e nella sua quotidianita, come fecero le migliaia di persone sconosciute, umili e determinate che con le loro azioni durante vent’anni di regime costruirono la possibilità di Resistenza al fascismo; e c’è chi pensa che una lettera al Primo Ministro o gli appelli alle istituzioni o ai giudici possano cambiare le cose.

Fate voi il vostro pronostico.

Il nostro è che se questa gente, che oggi vorrebbe rappresentare l’opposizione alla deriva fascisteggiante e al razzismo diffuso, ovvero questa sinistra, continuerà in maniera ottusa a muoversi cosí, le destre italiane, europee e internazionali avranno vita facile per molti decenni a venire.

Occorre davvero ripartire da zero, qui e ora.