Fuori i TAAKE da Bologna! Morte al fascismo!

Il collettivo The Dark Skies Above Us ci segnala il concerto della band norvegese black metal Taake, gruppo di fascisti misogini.
Il tour della band arriverà a Bologna il 9 novembre all’ Alchemica Music Club in Via dei Lapidari.
Naturalmente come antifascisti e antifasciste non tolleriamo la presenza di razzisti in città.
Sotto potete il comunicato pubblicato dal collettivo che è possibile anche leggere sul suo blog a questo indirizzo: https://thedarkskiesaboveus.blogspot.com/2018/11/it-fuori-i-taake-dalle-nostre-citta.html

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Resistenza e Arroganza – Antifa a Oltranza

Dal corteo di Bologna a pugni chiusi alzati salutiamo questo nuovo 25 aprile.

Più passano gli anni e più siamo di fronte a una responsabilità maggiore: mantenere vivo il significato di questa giornata.
Uomini, donne, bambini, gente semplice e comune davanti ad una scelta, ha deciso di imbracciare un fucile, prendere una semplice bicicletta o mettere a disposizione una casa, per abbattere il fascismo e le sue ideologie.

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Sull’aggressione omofoba nel centro di Bologna

Uno studente proveniente dall’Inghilterra è stato pestato, in pieno centro, “colpevole” di “avere l’aria da frocio”, per mano di persone che si sono appositamente fermate e che l’hanno inseguito quando si è allontanato.

Giornali e politici hanno per giorni imbrattato pagine e sprecato parole sul “pericolo antifascista” dopo aver scoperto dell’esistenza del monitoraggio sulle destre in Emilia. Han fatto questo senza mai parlare, guarda il caso, del suo contenuto, ossia la denuncia della diffusione e della sempre maggiore spavalderia di gruppi e personaggi razzisti, sessisti, transfobi e, appunto, omofobi.

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Ancora cimeli nazifascisti in giro per Bologna

Abbiamo ricevuto questa segnalazione:

In via Oberdan 24 c’è l’edicola San Martino, dove un simpatico edicolante non ha remore a tenere in vetrina, a fianco di buffe statuette e portachiavi di Star Wars, una serie di spillette e cimeli fascisti e nazisti.

Come già rilevato da Zic in passato, questo non è il primo caso di vendita di paccottiglia fascista nel centro di Bologna.

Le persone non dovrebbero potersi poter permettere di vendere mercanzia del genere.

Azione antifa! Prima che sia troppo tardi

Ma li avete visti ‘sti fasci di merda in giro? Sono mesi ormai che la loro retorica a favore delle classi benestanti infesta giornali, siti web, strade e piazze. Sono mesi che in ogni dove si parla la lingua del peggior razzismo spacciata per amor di “””patria””” sotto una bugiarda coltre di fuffa antisistema. Chiediamoci un attimo: ma quando questo manipolo di accoltellatori e politicanti sarà in parlamento, cambierà qualcosa? No, ci rispondiamo subito; la gente continuerà a essere sottomessa, sfruttata e sottopagata come lo sarebbe (e lo è stata) con qualsiasi altra forma di governo. Il fascismo non è un’ideologia, ma non è neanche un crimine: il fascismo è la chiave che i padroni usano per rinchiudere sfruttati e sfruttate nella gabbia della frustrazione; l’antifascismo è il grimaldello che questa gabbia la apre.

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Sulla giornata di lotta antifascista a Piacenza e considerazioni generali

Sabato 10/02 alcun compagn erano a Piacenza per manifestare il proprio rifiuto verso l’apertura della sede locale di Casapound e verso il fascismo.

Gli antifascisti e le antifasciste hanno mostrato con determinazione al sindaco, al questore e alla città intera che la presenza dei neofascisti in città avrà il suo costo, che la tolleranza e complicità delle amministrazioni comunali verso questi soggetti ha delle ripercussioni e che parte del tessuto sociale che si rivede nei valori della resistenza e dell’antifascismo ha preso atto che non si può delegare l’antifascismo a nessuna istituzione.

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Gli impresentabili delle politiche 2018: Gianni Tonelli

Dopo aver presentato su queste pagine l’impresentabile Filippo Berselli, “nuovo che avanza” di CasaPound, oggi ci spingiamo nella sezione “sbirri per gli sbirri” della Lega.

#Diaz... "Parlare di tortura mi sembra eccessivo". #Aldrovandi... "Quella persona è morta per l’assunzione di eroina, ketamina e alcol”. #Cucchi... "Se uno conduce una vita dissoluta, ne paga le conseguenze". - Gianni Tonelli, segretario del Sap, capolista della Lega a Bologna.

 

Lo ricordiamo qualche anno fa, sotto le due torri, sul palco della Lega. Già lì si mostrarono simpatie che oggi hanno portato alla candidatura per il collegio plurinominale di Bologna di Gianni Tonelli, segretario del SAP (sindacato autonomo di polizia). La figura, che a più riprese è entrata nel dibattito riguardo alcuni casi di violenza da parte dello Stato e delle Forze dell’ordine, è sempre stata spalleggiata da Matteo Salvini, ma questa volta proporlo in una città fortemente vicina alle drammatiche storie di ragazzi come Cucchi e Aldrovandi, sembra essere un gesto provocatorio.

Possiamo infatti ricordare Gianni Tonelli per delle espressioni che potremmo eufemisticamente definire fin troppo irrispettose nei confronti della sorella di Stefano Cucchi e della madre di Federico Aldrovandi. Sempre Tonelli cercherà di temperare il dramma della Diaz durante il G8 di Genova giustificando la tortura avvenuta ai danni dei ragazzi rifugiati nella scuola. A Bologna, infine, ricordiamo la vicinanza di Tonelli ai macellai del VII reparto celere che nel tempo non si sono risparmiati dal massacrare manifestanti generalmente pacifici.

E proprio di tortura si parla quando, insieme all’immancabile Salvini, critica la legge contro la tortura (nonostante si tratti di una legge ridicola che non tutela volutamente nessuno e nessuna formulata come toppa dopo la condanna della Corte europea) pensandola come un accanimento nei confronti dei “servitori dello Stato”.
Le parti politiche a destra si stanno spingendo sempre oltre nel tentativo di legittimare i dispositivi di violenza dello Stato.

L’aria che si respira è, repetita iuvant, fascisteggiante e lo possiamo vedere ogni giorno sotto i nostri occhi, ogni volta che casi del genere ci mostrano il tentativo della nuova destra di spingere l’odio e la violenza verso il basso.

Ancora attività all’Ex Consorzio in via Mattei

Dell’Ex-consorzio di Via Mattei ce ne si era già occupati quando Alessandro Lucia, personaggio già noto nominato “Custode giudiziaro” dalla Procura, aveva sbandierato di volerci installare la “la palestra per sport di combattimento più grande d’Europa”.
Ciò aveva suscitato la reazione dell’antifascismo cittadino poichè Lucia, già candidato con Forza Italia con Lisei e Bignami (si, quello vestito da nazista) in sostegno a Lucia Borgonzoni, candidata della Lega, si era reso noto per dichiarazioni quali “uccidere gli zingari” e simili.
In supporto alla gestione del luogo erano intervenuta una misteriosa “Bologna Sociale”, nome-cappello dietro cui si muovevano figuri legati a Forza Nuova e Fascismo e libertà, i cui membri avevano ripulito diversi ambienti del complesso.
Fatto sta che nell’area, vicina a zone periferiche fortemente meticce e -soprattutto- all’HUB di Via Mattei (struttura di smistamento dei migranti su cui a più riprese sono apparse scritte intimidatoria e nelle cui vicinanze furono esplosi colpi di pistola, poi scopertasi a salve, contro un lavoratore di origine immigrata si erano moltiplicate le iniziative xenofobe quali presidi della Lega Nord e di Fratelli d’Italia.
All’Ex-consorzio, invece, erano incominciate a succedersi feste di musica elettronica che avevano causato anche numerose lamentele da parte dei vicini residenti.
Ma se per un bicchiere abbandonato fuori da un centro sociale scoppia il finimondo, per eventi da centinaia di persone la polizia chiude un occhio se dietro c’è odor di destra.
Ancora oggi infatti continuano eventi di musica elettronica, con numerosi Dj e clienti paganti.
La sigla che pubblicizza tutti questi concerti è “Consortium Club”, dalla cui pagina si evince essere legata legata al brand “Cattivisinasce”, marca di oggetti per sport da combattimento proprietà di Alessandro Lucia. Non a caso basta guardare la pagina facebook di “Consortium” per vedere riferimenti allo stesso Lucia.
E’ legittimo che un custode giudiziario possa disporre così arbitrariamente di spazi che dovrebbe sorvegliare? Perchè partiti politici di destra così attivi nella “lotta al degrado” fanno sì che un loro (ex?) candidato sia dietro ad eventi che già hanno attirato rimostranze, ma su cui poi è calato il silenzio?
E qual è il ruolo di “Bologna sociale” in tutto ciò, prendendo in considerazione anche il moltiplicarsi di attività intimidatorie razziste nell’area?
Queste sono domande che bisogna porre e che necessitano di chiarimenti.
È pertanto necessario continuare a sorvegliare ciò che si muove in quell’area e iniziare una più capillare opera di controinformazione fra chi frequenta ambienti e scene di quel genere, magari pure negli spazi sociali.