La cultura di Terra dei Padri: complottismo, ciarlatani e naziskin

Come pagina di controinformazione attenta a quello che succede a Modena vogliamo rendere noto l’ennesimo esempio di quello che si nasconde davvero dietro l’etichetta di “circolo culturale” che Terra dei Padri usa per giustificare il proprio ruolo di sede regionale dei movimenti neofascisti e neonazisti a Modena.
Dopo la presenza di ex ordinovisti, terroristi e protagonisti delle trame nere della strategia della tensione, di conferenze sulla “malattia dell’omosessualità”, sul “complotto dei vaccini”, sul Piano Kalergi e il piano di “sostituzione etnica”, sull’eugenetica e la natalità della “razza bianca” e di innumerevoli concerti nazirock, il circolo modenese passa a trattare di economia “identitaria”.

Sabato 12 gennaio il “circolo” nero ha infatti organizzato una conferenza sul “pensiero” di Giacinto Auriti, sedicente “economista” – che economista non era – scomparso nel 2006, ex missino, ex candidato alle elezioni del Parlamento europeo con la lista Alternativa Sociale di Alessandra Mussolini, seguace delle teorie monetarie del poeta fascista Ezra Pound e da più parti parti indicato come tra i principali fautori degli argomenti a favore delle teorie del complotto sul signoraggio bancario.

Per approfondire e confutare le tesi di questa teoria pseudoeconomica che mistifica i veri meccanismi di sfruttamento e profitto del capitalismo finanziario rimandiamo alla chiara e approfondita disamina di Mauro Vanetti e Luca Lombardi (qui https://www.carmillaonline.com/…/signoraggio-faq-ovvero-co…/) in cui Auriti viene descritto semplicemente come un «ciarlatano».
Citando la stessa Wikipedia: «Le teorie di Giacinto Auriti non hanno mai trovato accoglimento in ambito economico, né alcun suo articolo è mai stato pubblicato su riviste scientifiche di rilievo e ricadono tra quelle catalogabili come teorie del complotto. In particolare le teorie di Auriti vengono usate per sostenere le tesi relative alle teorie del complotto sul signoraggio diffuse attraverso Internet», in particolar modo all’interno della galassia di estrema destra. Ed è proprio negli ambienti neofascisti e neonazisti che Auriti viene definito un “genio incompreso”, precursore e modello per la nuova vulgata “sovranista”.

A parlare di tutto ciò nientemeno che un suo sedicente “allievo” facente parte di questa galassia nera, Manuel Negri. Ma chi è Manuel Negri? È consigliere comunale della lista civica Ricostruiamo Reggiolo (http://www.reggionline.com/reggiolo-neofasciti-in-consigli…/), presente nell’omonima cittadina del reggiano, e anche dirigente nazionale – responsabile della linea politica – di Progetto Nazionale, articolazione politica legata al gruppo neonazista del Veneto Fronte Skinheads (https://gazzettadireggio.gelocal.it/…/skinheads-anche-il-co…).

Sarà quindi questa la platea che il 12 gennaio Terra dei Padri richiamerà a Modena: neonazisti e boneheads, razzisti e antisemiti da Piacenza, Parma, Mantova e Verona, gli stessi già visti in azione varie volte nella nostra città in commemorazioni di repubblichini, SS e criminali di guerra nazifascisti, nel blitz razzista contro il Festival migrazioni nel 2016, nelle intimidazioni squadriste di Como e Medole nel 2017, nelle manifestazioni di suprematismo razziale del 10 luglio e del 15 dicembre 2017, nelle celebrazioni in stile paramilitare del “genocidio italiano” il 10 febbraio e dei caduti fascisti il 28 aprile 2018 (vedi foto) con Terra dei Padri.
Soggetti dalla lama facile che Terra dei Padri richiama a Modena, con cui collabora attivamente in iniziative pubbliche, con cui organizza concerti nazirock, che riempie di alcool e manda a spasso per la città, soggetti pericolosi per tutti coloro che non rispettano i loro standard di “italianità”, di “patriottismo”, di razza, di “sangue e suolo”.

Non fatevi ingannare: è questa l’ “offerta culturale” di cui il circolo di via Nicolò Biondo 297 – ormai passato armi e bagagli alla Lega modenese e diretto dal presidentissimo Fabio The Mayo – si fa vanto. Invitiamo quindi tutti i modenesi a tenere gli occhi aperti e non abbassare la guardia per queste presenze nella nostra città nella sera di sabato 12 gennaio.

È normale tutto ciò? È normale il silenzio della cosiddetta “sinistra”? Modena può davvero tollerare la normalizzazione del nazifascismo più nero dietro un paravento di “associazione culturale” verde-bruna?