Popcorn e saluti romani? Una serata al cinema con i nazifascisti.

Non siamo arrivati ancora a febbraio che a Modena c’è già quell’allegra e frizzantina aria di foibe, “martiri” fascisti e “genocidi di italiani”!

Sarà l’avvicinarsi delle feste che avrà spinto i dirigenti del circolo neofascista Terra dei Padri, in collaborazione con il Centro studi Italia del nostalgico avvocato reggiano Luca Tadolini, ad affittare un’intera sala del cinema Astra – pochi soldi hanno ‘sti fantomatici ribelli antisistema… – per proiettare quello che si presenta già come un classico “nazipanettone” da gustare insieme alla propria famiglia, rigorosamente tradizionale e 100% italiana di sangue e suolo?

 

La serata di mercoledì 5 marzo infatti grazie allo sforzo e soprattutto ai soldi dei camerati verrà proiettato a Modena dalle 20.45, al momento unica proiezione in Emilia, “RED LAND – ROSSO ISTRIA”, un film talmente di bassa produzione sotto ogni suo aspetto (tecnico, di regia, di recitazione, di sceneggiatura) e talmente grossolano il suo scopo di «pura propaganda fascista» e revisionista (qui le impressioni di una storica del confine orientale dopo la visione http://www.diecifebbraio.info/…/…/11/Recensione-Red-Land.pdf) che i promotori hanno dovuto inventare la scusa di una fantomatica “censura” per giustificare il rifiuto dei cinema di accoglierlo in sala (fandonia a cui, ovviamente, ha abboccato e diffuso come oro colato un sito di sedicente “informazione indipendente” modenese, sempre prono a essere cassa di risonanza per ogni scoreggia di Fabio The Mayo e soci).

Il film, in breve, vuole raccontare la questione del confine orientale e dell’Istria dopo l’8 settembre 1943, ovviamente dal punto di vista dei fascisti invasori e occupanti, delle milizie nere al servizio del Terzo Reich e degli italiani fedeli al regime, rappresentati non come esecutori di crimini di guerra sulle popolazioni locali e attuatori di una pulizia etnica delle “razze inferiori”, ma come vittime dell’ “odio partigiano” e dei “demoniaci comunisti” jugoslavi.

La pellicola si snoda attraverso la vicenda di Norma Cossetto (qui un preciso e circostanziato approfondimento storico sul “caso” http://www.diecifebbraio.info/…/20…/01/CasoNormaCossetto.pdf), la conoscenza della cui tragica fine si basa però in gran parte su labili congetture e dicerie non confermate o, per dirla con Roberto Spazzali – uno dei più insigni “foibologi” tanto citati dagli stessi fascisti – «incontrollate fantasie e presunte testimonianze». Non a caso lo sciacallaggio politico sulla storia di Norma Cossetto, quella di una delle tante donne che furono travolte dalle atrocità della guerra, atrocità che non furono certo iniziate da chi si ribellò al nazifascismo, era già iniziato da parte dei repubblichini nel 1943; era uno dei tasselli di quella enorme operazione di guerra psicologica e propagandistica messa in piedi dai servizi disinformativi della X Mas, continuata poi nel dopoguerra con un’infinità di libri, pubblicazioni e manipolazioni storiografiche da parte dei soliti ambienti nostalgici della Repubblica di Salò, che oggi riprendono vita grazie a queste operazioni prodotte a uso e consumo della rinnovata retorica nazionalista del governo – in verità già avviata grazie al contributo dei precedenti governi di centrosinistra volti a equiparare i partigiani ai repubblichini – e dell’avanzata di un nuovo movimento neofascista ben ammanicato con la Lega di Salvini e coi centri di potere nazionali e internazionali.

Insomma, la sera di mercoledì 5 dicembre si vedrà quindi la presenza, a spasso nel pieno centro di Modena, dei militanti e dei simpatizzanti della galassia nera emiliana, dagli squadristi di Forza Nuova ai naziskin del Veneto Fronte Skinhead, dai camerati di Terra dei Padri ai fascisti del III millennio di Casa Pound, non certo soggetti di cui si può stare tranquilli se si è del colore della pelle “sbagliato”, se si dimostra il proprio affetto “degenerato” al proprio compagna o compagno dello stesso sesso, se si è riconosciuti come “nemici della patria” perché di orientamento politico antifascista…

Invitiamo quindi tutte e tutti i modenesi a tenere gli occhi aperti e fare attenzione alla “platea” che riunirà questa proiezione nel centro di Modena.