28 aprile a Modena: un raduno neonazista sotto il nome di Ramelli

Modena, 28 aprile 2018.
Le immagini parlano da sé: un raduno di neonazisti, hammerskins e boneheads, nostalgici delle camere a gas e delle leggi razziali, provenienti da tutta la regione.

È questo lo scenario che si è presentato ieri a Modena sotto la via intitolata al “camerata caduto” Sergio Ramelli. Una manifestazione organizzata da Terra dei Padri con il Veneto Fronte Skinheads e Lealtà Azione, che ha visto arrivare neonazisti da tutta l’Emilia, da Piacenza e da Mantova. Ad arringare la “parata” di teste rasate, scimmiottanti lo stile paramilitare, sono infatti Fabio De Maio, presidentissimo del sedicente “circolo culturale” neofascista di via Nicolo Biondo 297, e Andrea Casolari, responsabile emiliano di Progetto Nazionale, il braccio politico dell’organizzazione di naziskin antisemiti, tornati alla ribalta negli scorsi mesi per la propria campagna di intimidazioni e aggressioni ad attivisti di sinistra e volontari antirazzisti (http://gazzettadimodena.gelocal.it/…/un-prignanese-tra-gli-…).

Dopo il raduno, a cui è facile intuire non siano mancati bracci tesi e sieg heil, i neonazisti si sono spostati insieme ai propri camerati di Forza Nuova e Azione Identitaria dentro al circolo Terra dei Padri, dove è andata in onda una conferenza-tripudio al vittimismo dedicata al tema – è difficile da credere, ma è così – dell’“intolleranza politica” antifascista.

Esatto, avete letto bene. Se non fosse successo davvero, sarebbe difficile da credere.

Per due ore questa marmaglia composta da neonazisti con il culto delle SS e della violenza squadrista, che non si fanno scrupoli a intimidire, pestare, aggredire e accoltellare persone, ha sbrodolato vittimismo e autocommiserazione sfondando ogni barriera del ridicolo e affermando di essere vittima di “persecuzione” e di “odio” da parte di tutti coloro che si impegnano ad autodifendersi e contrastare le loro infami attività in modo concreto.

Ci sarebbe da ridere se non fosse tragica la presenza di diversi giornalisti a legittimare questa ormai tradizionale operazione di legittimazione e sdoganamento attraverso il porsi nella posizione di “vittima”. Giornalisti tra cui alcuni del portale d’informazione locale «La Pressa», il direttore Giuseppe Leonelli e l’editrice Cinzia Franchini, ormai fedele megafono e ospite abituale dentro gli stessi locali che accolgono concerti nazirock e conferenze di ex membri dell’eversione nera e dello stragismo neofascista. Bel modo per presentarsi come organo d’informazione “antisistema”, andare a braccetto con neonazisti, neofascisti e razzisti dichiarati con amicizie “altolocate”…

Giornalisti, tra cui quello del «Giornale» e quella della «Voce di Reggio Emilia», che hanno nei fatti avvallato il ruolo di “vittima dell’intolleranza politica” i militanti dei gruppi neofascisti e neonazisti seduti di fronte a loro, gli stessi appartenenti a formazioni che esercitano sistematicamente la violenza squadrista contro chiunque non rispetti i propri canoni razziali, politici e culturali, attraverso accoltellamenti (Milano http://milano.corriere.it/…/accoltellato-centrale-milano-21…, Piacenza https://www.giornalettismo.com/…/manuel-foletti-skinhead-co…), pestaggi (Mantova http://gazzettadimantova.gelocal.it/…/nei-guai-7-neofascist…), raid punitivi contro immigrati o persone di colore (http://messaggeroveneto.gelocal.it/…/ragazzo-nero-aggredito…) fino a veri e propri omicidi come quello di Nicola Tommasoli nel 2008 avvenuto a Verona (http://www.ilgiornale.it/…/verona-skinhead-confessa-sono-st…).

Il sedicente “circolo culturale” Terra dei Padri si dimostra ancora una volta il centro della galassia nera regionale, luogo di incontro e supporto logistico per tutti i pericolosi gruppi nazifascisti che operano nella nostra regione, che richiama in città la peggior feccia umana che l’estrema destra può offrire. Occorre non abbassare la guardia, stare allerta e mobilitarsi contro questa operazione di sdoganamento che vuole fare di Modena la centrale nera dell’Emilia, prima che le nostre strade si tingano del sangue di chi riceve una coltellata o viene aggredito per il colore della pelle “sbagliato” o per la propria attività antirazzista.

Ps. Per chiunque desideri, necessiti e lotti per una società più giusta, equa e solidale è naturale odiarvi. E noi li odiamo i nazisti e i fascisti come voi