Solidarietà alle antifasciste e agli antifascisti, solidarietà a chi lotta

A Firenze, durante le manifestazioni contro il ministro dei selfie, una ragazza viene trascinata via per il collo da 3 agenti della polizia, malmenata e minacciata di abuso sessuale. Le hanno detto “ti infilo il manganello nell’ano”, secondo la più becera dialettica dell’apologeta dello stupro.
Nessun questore è andato a farle visita per farle le scuse. Nessun rappresentate della sinistra democratica, salottiera e borghese si è scandalizzato.

A Bologna, mentre il leader di forza nuova si mostrava soddisfatto di vedere al governo le idee del suo partito fascista, una donna di 55 anni, che gridava il proprio dissenso per la presenza dei fascisti nella città in cui il terrorismo nero ha compiuto stragi, viene trascinata e sbattuta in terra dagli uomini della polizia.
Nessun questore è andato a farle visita per farle le scuse. Nessun rappresentate della sinistra democratica, salottiera e borghese si è scandalizzato.

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Combattere la paura è dare voce alla rabbia. Cosa abbiamo visto in un pomeriggio nella Modena blindata.

Venerdì 3 maggio. Mentre le piazze del centro si riempiono e le scuole superiori si svuotano, nella stazione delle corriere di Modena si inizia a percepire l’imminente arrivo del ministro degli Interni Salvini, in città per un comizio a sostegno del candidato sindaco della Lega e dei suoi alleati neofascisti di Terra dei Padri, che tra la squadra di Prampolini hanno espresso i propri candidati.

Il Kapitano parlerà dal palco alle 14.30 in piazza Matteotti. Sono da poco passate le 13 che il presidio antirazzista organizzato dal collettivo Guernica viene immediatamente e completamente circondato da una quantità di celerini superiore a quella dei ragazzi chiusi all’interno del cordone di sicurezza armato: un’azione totalmente ingiustificata ma inesorabile, una situazione che vista da fuori è surreale, cilena. Il dissenso attivo e organizzato deve essere neutralizzato. I militanti sono chirurgicamente tenuti separati dalla città e dal suo corpo sociale.

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Combatti la paura! Report di un pieno successo

La presentazione di Combatti la paura. Il libro. di sabato è stato un successo oltre ogni aspettativa.

Il locale pieno, i libri esauriti, tanti vecchi amici e nuovi compagni, decine di ragazzi e ragazze che hanno partecipato con domande e interventi, con la voglia di mettersi in gioco ma soprattutto – ed è questa la cosa preziosa – capaci di metterci in gioco, di dare nuovi punti di vista, di illuminare contraddizioni e limiti per fare un passo avanti e superarli. Se la nostra paura era quella che tutto si fermasse a vecchi slogan, a formule predefinite o a raccontarci la solita storiella tra di noi, be’ allora questa paura l’abbiamo combattuta davvero, e l’abbiamo sconfitta.

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Vergognosa provocazione di forza nuova!

Ieri sera Reggio Emilia ha assistito, ancora una volta, alla passeggiata (ma è meglio chiamarla ronda) dell’odio e dell’intolleranza organizzata dai militanti di forza nuova, che, indossata la virtuale divisa da poliziotto (che a loro piace e a maggior ragione da quando un loro amico, tal ministro dell’interno, ne fa largo sfoggio), sono andati in giro a “scoraggiare malintenzionati, spacciatori e tossicodipendenti”.

La ronda forzanuovista è andata in scena nonostante le “minacce” del sindaco Vecchi, che, lo scorso novembre, a margine di un flash mob di forza nuova in zona stazione, aveva affermato: “I fascisti a Reggio Emilia non li vogliamo! Li abbiamo già cacciati una volta e siamo pronti a rifarlo”. (gazzetta di reggio 17/11/2018).

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APPELLO: COMBATTI LA PAURA – DISTRUGGI IL FASCISMO Antifa Fest II – 2-3 marzo 2019 – C.S.A. Pacì Paciana – Bergamo

Con grande piacere condividiamo l’ #APPELLO elaborato congiuntamente da tutte le realtà organizzatrici dell’AntifaFest 2.0 – Nuovi immaginari, linguaggi e pratiche antifa.
L’invito è rivolto a tutti i collettivi, spazi sociali, realtà e persone, che vorranno avere un ruolo proattivo durante la 2 giorni.
COMBATTI LA PAURA – DISTRUGGI IL FASCISMO Antifa Fest II – 2/3 marzo 2019 – c.s.a. Pacì Paciana – Bergamo

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Terra dei Padri, Terra dei Nazi, Terra degli Scortati: ora e sempre antifascismo militante

Mercoledì 5 dicembre le associazioni modenesi Terra dei Padri e Terra e Identità e il reggiano Centro Studi Italia hanno affittato una sala dell’Astra per proiettare un film di pura propaganda nazifascista, prodotto con la stessa pappa creata nel 1943 dagli apparati della Repubblica di Salò per colpire la resistenza italo-jugoslava al confine orientale, spacciandone le manipolazioni e ambiguità storiche per verità storiografica.

Per l’occasione come pagina di controinformazione avevamo avvisato della partecipazione di numerosi gruppi fascisti all’iniziativa, che puntualmente si è rivelata veritiera. Presenti al gran galà del revisionismo, oltre alla platea fascioleghista su cui ha messo le mani il “circolo” piagnone di via Nicolò Biondo, gli “arditi” – ma non troppo, viste le teste basse… – camerati di Forza Nuova e più di una ventina di neonazisti del Veneto Fronte Skinhead provenienti da tutta l’Emilia e dalla Lombardia, gli stessi visti in azione nelle aggressioni di Mantova, Crema, Piacenza e nelle intimidazioni di Como e Medole.

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«Per la mente che vede con chiarezza non c’è necessità di scelta, c’è azione».

L’attitudine che il 15 dicembre 2017 a Modena ha portato a radunarsi in Largo Bologna quasi cinquecento persone, a contrapporsi ai nazifascisti che volevano marciare sulla nostra città, è esattamente questa.

È esattamente quella dei tanti giovani e giovanissimi modenesi, orgogliosamente antifascisti e antirazzisti, in prima fila a resistere alle violentissime cariche dei celerini del battaglione Padova, mandati – come sempre – a scortare i camerati chiamati da Terra dei Padri, Veneto Fronte Skinhead e Forza Nuova da tutta la regione. È esattamente quella che manca a quei “leoni” col saluto romano che si riempono la bocca di ribellione al sistema, coraggio e onore, ma non hanno mai avuto di fronte scudi e manganelli con la bava alla bocca, perché li hanno sempre visti – e sostenuti – da dietro, protetti dagli amici della digos, spesso con lame alla mano.

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Decine di denunce per aver osteggiato il “regolare svolgimento” di una manifestazione di nazisti. Con orgoglio antifascista e antirazzista!

A distanza di quasi un anno dalla grande piazza antirazzista di Modena del 15 dicembre 2017, quando in oltre 400 ci siamo trovati/e da tutta l’Emilia per opporci all’infame presenza nazifascista di Terra dei Padri, Veneto Fronte Skinhead e Forza Nuova sulle strade di Modena, in questi giorni a decine e decine di antifascisti/e modenesi ed emiliani/e sono state consegnate altrettante denunce. Tante le accuse, tra cui “adunata sediziosa”, “manifestazione non autorizzata”, “istigazione a delinquere”, “oltraggio a pubblico ufficiale”, “travisamento” e “resistenza”, a cui si aggiungono i diversi fogli di via da Modena già comminati mesi fa contro ragazzi e ragazze che vivono quotidianamente per lavoro, appartenenza e affetti la propria città


Misure repressive che vogliono colpire chi quella sera, sfidando le provocazioni poliziesche e l’ipocrisia di certa sinistra al caviale, ha voluto dare un messaggio forte di opposizione alle organizzazioni neofasciste sempre più presenti sul territorio e al razzismo istituzionale che oggi vediamo a fianco e dentro il governo.

Ma andiamo con ordine.
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Il fascismo non si sconfigge per decreto.

Dopo le provocazioni al polo scolastico di qualche settimana fa, blocco studentesco e casapound si ripropongono con le loro cazzate sovraniste e securitarie con uno striscione in viale isonzo e un’azione presso piazzale europa, capolinea dei bus SETA e del trasporto pubblico locale.
Questa volta però non si è trattato del solito blitz mordi e fuggi, ma di una buffonata fatta all’uscita dalle scuole delle studentesse e degli studenti e chiaramente concordata e preventivata con questura e digos visto lo sconsiderato schieramento di forze dell’ordine.

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