Vergognosa provocazione di forza nuova!

Ieri sera Reggio Emilia ha assistito, ancora una volta, alla passeggiata (ma è meglio chiamarla ronda) dell’odio e dell’intolleranza organizzata dai militanti di forza nuova, che, indossata la virtuale divisa da poliziotto (che a loro piace e a maggior ragione da quando un loro amico, tal ministro dell’interno, ne fa largo sfoggio), sono andati in giro a “scoraggiare malintenzionati, spacciatori e tossicodipendenti”.

La ronda forzanuovista è andata in scena nonostante le “minacce” del sindaco Vecchi, che, lo scorso novembre, a margine di un flash mob di forza nuova in zona stazione, aveva affermato: “I fascisti a Reggio Emilia non li vogliamo! Li abbiamo già cacciati una volta e siamo pronti a rifarlo”. (gazzetta di reggio 17/11/2018).

Certo, si è trattato del solito sciacallaggio e della solita strumentalizzazione di matrice fascista sulla sicurezza e il degrado (pianificata con il benestare della questura?), che, insieme al classico dio, patria e famiglia (“che vita di merda” cit.) o al sostegno senza se e senza ma al quasi stragista Luca Traini, mostrano l’arretratezza e la pochezza dei contenuti politici e sociali.

Però, questa volta, i prodi patrioti, ma sempre vili e servi, hanno pensato bene di lanciare anche qualche becera provocazione alla memoria antifascista di questa città.

Infatti, davanti all’ingresso del parco dedicato ad Alcide Cervi, i militanti di forza nuova hanno fotografato e postato sui social il loro volantino, grondante di cazzate fasciste, sotto il nome di papà Cervi, icona antifascista di Reggio Emilia, simbolo del dolore e del coraggio della Resistenza.

Per sconfiggere il cancro del fascismo non servono leggi, decreti e proclami. Occorre una lotta dal basso, nelle scuole, nei luoghi di lavoro, nelle strade per rimuovere le cause sociali e politiche che rendono fertile il terreno ai rigurgiti neofascisti e ne sdoganano l’agibilità.

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