Da tempo documentiamo e denunciamo pubblicamente, attraverso inchieste e controinformazione, come le attività e le provocazioni nazifasciste nella provincia di Modena siano in aumento esponenziale. Varie organizzazioni come Forza Nuova, Casapound, Veneto Fronte Skinhead, Lealtà Azione, Generazione e Azione Identitaria operano nel nostro territorio, dalla Bassa a Sassuolo, da Carpi a Vignola. Da quando i fascisti hanno una sede a Modena (che definiscono “circolo culturale”) dove riunirsi, organizzarsi, fare iniziative, le loro spregevoli azioni si sono fatte sempre meno scrupoli. Ronde, marce dell’orgoglio razziale, intimidazioni squadriste, commemorazioni del fascismo, il tutto nella completa impunità e copertura da parte delle autorità politiche e istituzionali.
Questo è lo sfregio insieme ai segni del fuoco, di cui è chiara la provenienza, che “ignoti” – chissà, forse gli stessi interessati alle “iniziative culturali” di quel noto circolo “identitario” modenese – hanno lasciato sulla targa che ricorda Demos Malavasi a Maranello, antifascista di Novi e primo caduto della Resistenza modenese, qui assassinato nella notte tra l’8 e il 9 settembre 1943. Non paghi, i vili autori hanno bruciato i fiori posti alla base della stele.
Di fronte a ciò, a noi interessa in questo momento ricordare quella che fu la vita, il senso di giustizia e la lotta di un ragazzo come noi, che la belva nazifascista ha portato via troppo presto. Una lotta che non è mai venuta meno, neanche oggi.
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