Il fascista che detta, il giornalista che scrive, la memoria che svanisce.

In questi giorni la quantità di baggianate e di fake news sul dossier antifascista, diffuse da alcuni quotidiani nazionali e locali (in particolare da Il Giornale, QN Il Resto del Carlino Reggio Emilia e Reggioreport) e create ad arte dalla fascisteria nostrana, sta gonfiando oltremodo il livello di abiezione in cui giace l’informazione.

Sul dossier antifascista 3.0 sono state scritte e dette le più vergognose falsità: liste di proscrizione e di obiettivi da colpire, minacce a militanti di destra, istigazione a delinquere etc.

Invece, non c’è nulla di tutto questo, nessuna minaccia e nessuna diffamazione perché non è certo questo il target del dossier.


Si tratta piuttosto di una semplice e puntuale fotografia delle organizzazioni neofasciste che permeano il territorio, di un’inchiesta di controinformazione (come tante già fatte in molte città italiane) che trae spunto da eventi realmente organizzati, pubblicizzati e sottoscritti dagli stessi personaggi che oggi gridano allo scandalo.

Tutte le informazioni riportate nel dossier sono facilmente reperibili nel web, nei social network e negli articoli dei giornali.

L’opera di controinformazione sui neofascismi è un passo necessario per chi vuole davvero combattere la diffusione dell’odio xenofobo, razzista, sessista e omofobo nelle città, nei quartieri, nei luoghi di lavoro, nelle scuole e nelle università.

E’ una tutela per coloro che, non conoscendo il livello di penetrazione e di attività sotto diverse sigle di comodo dell’estrema destra neonazista e neofascista in regione, rischiano di andare a sostenere lupi travestiti da agnellini, accoltellatori che si nascondono dietro sedicenti Onlus, no-profit e “associazioni di solidarietà”, nonché di subire intimidazioni, minacce e aggressioni squadriste.

A proposito di diffamazione, minacce e aggressioni squadriste, occorre sottolineare che l’unica e reale lista vigente a Reggio Emilia è quella dei luoghi oggetto di attenzioni da parte dei militanti neofascisti.

La notte tra il 7 e 8 marzo i boneheads del Veneto Fronte Skinhead (VFS) hanno attacchinato volantini e manifesti sulle sedi delle Camere del Lavoro di Reggio Emilia, Modena e Mantova allo scopo di denigrare la festa dell’8 marzo e le lotte delle donne di Non Una di Meno.
http://gazzettadimodena.gelocal.it/modena/cronaca/2018/03/09/news/manifesti-fascisti-contro-la-sede-cgil1.16572092

All’indomani della tentata strage di Macerata ad opera del militante di Forza Nuova, Luca Traini, già candidato alle elezioni comunali per la Lega di Salvini, il direttore de La Gazzetta di Reggio ha denunciato le intimidazioni via twitter da parte dell’organizzazione neofascista “Blocco Identitario”.
http://gazzettadireggio.gelocal.it/reggio/cronaca/2018/02/08/news/non-e-un-blocco-identitario-ma-un-bloccodella-memoria-1.16451632?ref=hfrerees-1

Il 24 gennaio, durante l’ennesima agibilità concessa ai fascisti di Lotta Studentesca (costola giovanile di Forza Nuova) dalle istituzioni scolastiche (che per la costituzione dovrebbero essere antifasciste) del polo di via Makallè, alcune ragazze sono state minacciate e intimidite dai prodi patrioti difensori delle donne.
https://www.facebook.com/studenti.inmovimento.50/posts/1265951976840160

Tra agosto e dicembre 2017 alcuni militanti del Veneto Fronte Skinhead si sono resi protagonisti di un’aggressione violenta a Mantova contro un ragazzo e di almeno due irruzioni (Mantova e Como) antiimmigrati.

https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/08/09/mantova-giovane-picchiato-da-naziskin-comune-parte-civile-dopoaggressione-il-sindaco-contro-ogni-violenza/3783568/
http://milano.repubblica.it/cronaca/2017/12/07/news/blitz_skinhead_a_como_perquisizioni_a_militanti_in_lombardia_e_piacenza-183332588/
https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/11/29/skinheads-una-settimana-fa-un-altro-blitz-a-mantova-irruzionedurante-la-presentazione-di-un-libro/4008840/ I

I protagonisti del pestaggio e delle irruzioni fanno parte della stessa cerchia che è stata accolta e vezzeggiata da chi oggi si scandalizza per il dossier antifascista quando, in Piazza Prampolini a Reggio Emilia il 12 novembre 2016, si è svolta una manifestazione del Comitato per la Celebrazione del Giorno della Libertà sui fatti di Ungheria del 1956.

La cerchia è anche la stessa di quella che ha operato azioni notturne contro le sedi della Caritas e del PD di Reggio Emilia.
http://reggionelweb.it/2015/11/guerra-ai-nemici-della-nostra-terra-azione-notturna-a-reggio-emilia-rivendicatada-vfs/

Il 28 maggio 2017 Forza Nuova e Lotta Studentesca hanno rivendicato l’azione contro un’iniziativa dell’ANPI a Palazzo Allende con un volantino che recita “Attenzione disinfestazione, sabato 27 maggio: puzza di vecchio e di marcio” .
http://gazzettadireggio.gelocal.it/reggio/cronaca/2017/05/28/news/reggio-emilia-minacce-ai-partigiani-primadella-conferenza-1.15405391

Infine, sottolineiamo come a Reggio Emilia non sono mancate minacce neofasciste alle persone.
https://www.ilrestodelcarlino.it/reggio-emilia/cronaca/svastica-cosimo-pederzoli-1.1669874
http://gazzettadireggio.gelocal.it/reggio/cronaca/2015/11/09/news/tracciata-una-svastica-sull-auto-del-leaderdi-sel-1.12415781
http://gazzettadireggio.gelocal.it/reggio/cronaca/2015/12/20/news/svastiche-sulla-porta-di-casa-di-pederzolisel-1.12651963

Il Resto del Carlino Reggio Emilia anche oggi ripropone una stucchevole revisione delle circostanze raccontate nel dossier, alimentando ancora una volta la fake news delle minacce e della lista di proscrizione con il contorno della solidarietà bipartisan, per rendere più appetibile la notizia, verso un ex dirigente AN di Scandiano citato nel dossier per i suoi trascorsi nella RAC band “legittima offesa” e per le vicende che lo hanno visto tra i protagonisti di una aggressione a sfondo fascista circa 16 anni fa a Marina di Ravenna.
http://www.marinadiravenna.com/un-testimone-alla-rissa-di-marina-di-ravenna/
http://www.marinadiravenna.com/domani-compariranno-davanti-al-gip/
http://www.marinadiravenna.com/tutti-in-carcere-ma-per-poco/

Alla giornalista che ha firmato l’articolo sarebbe bastata una semplice ricerca in rete per comprendere che tipo di band sono i “legittima offesa” e quali testi cantano nelle loro canzoni.
Si sarebbe anche accorta, ad esempio, che l’E.P. della band (a cui ha partecipato l’ex dirigente AN di Scandiano) dal titolo “Onore e Gloria” è dedicato agli “eroi” di Salò.
http://www.aclorien.it/archivioalternativa/group.php?id=133
https://www.ilfattoquotidiano.it/2015/06/02/nazirock-non-si-puo-dire-claudio-lazzaro-costretto-a-pagare-il-cantante-neofascista/1735950/

Con una ricerca più approfondita la giornalista (e insieme ad essa anche il vicesindaco PD solidale) si sarebbe accorta anche che il giorno 11 luglio 2008, il consiglio comunale di Reggio Emilia ha votato un odg contro il concerto che i “legittima offesa” avrebbero dovuto tenere presso il circolo privato Extreme Club di Via Garonna a Cella.
http://www.municipio.re.it/ufficiostampa/consigliocom.nsf/PESIdDoc/CDD7DB42EF014C9DC12574890056 DE23/$file/Verbale%20CC%2011.07.2008.pdf

http://gazzettadireggio.gelocal.it/reggio/cronaca/2008/07/11/news/arriva-la-band-nazi-rock-e-l-anpi-insorge1.421848

Ci rendiamo conto che quello del pubblicista e del giornalista pagato a cottimo è un mestiere difficile.
Precarietà, sfruttamento e umiliazione sono all’ordine del giorno a fronte dei pochi euro ricevuti come salario.
Ma è inqualificabile alimentare false notizie e inaccettabile è il mancato raffronto fatto con gli strumenti classici dell’informazione andando a ricercare le fonti per confutare le affermazioni.