A quattro giorni da un attentato terroristico di matrice fascista e razzista, che poteva costare la vita a 11 persone, le autorità dello Stato autorizzano comizi pubblici ai leader di Forza Nuova e Casapound, Roberto Fiore e Simone Di Stefano, concedendo spazi a quei soggetti politici da cui proveniva chi ha compiuto quell’attentato. È questa la risposta politica delle istituzioni al pogrom mancato.
È come se dopo un attentato di un lupo solitario dell’ISIS le autorità concedessero l’autorizzazione per un comizio ai gruppi politici jihadisti.
Nel frattempo il sindaco Romano Carancini (Partito Democratico) invita i cittadini che stanno organizzando una grande manifestazione antirazzista e antifascista per sabato a desistere per “proteggere la normalità”, di fatto mettendo sullo stesso piano fascisti e antifascisti, razzisti e antirazzisti, oppressori e oppressi, carnefici e vittime.
Invito raccolto da ANPI, ARCI, CGIL e LIBERA, che hanno annullato la propria partecipazione alla manifestazione, di fatto lasciando come unica voce chi rivendica la pulizia etnica e la vuole mettere in pratica.
La codardia, la subalternità e l’opportunismo di questa “sinistra” e di questo “antifascismo” ha oggi fatto vedere chiaramente in quali abissi ci ha condotto: nella capitolazione di fronte ai fascisti e al loro terrorismo razziale. Una vergogna senza fine.
Ma c’è invece chi non si tira indietro.
Chi ha il coraggio di prendere una scelta partigiana in quest’ora più buia.
Chi non si tira indietro nella lotta contro la barbarie razzista. Senza paura.
Il corteo nazionale antifascista e antirazzista convocato dal Csa Sisma è confermato e ci sarà lo stesso. Per questo ci auguriamo che gli iscritti, i simpatizzanti e la base di Anpi, Libera, Arci e Cgil si ribellino e raggiungano Macerata. Per rompere coi fatti, scendendo in piazza, questo tentativo di far passare il terrorismo fascioleghista e i pogrom razzisti come una cosa normale, accettabile, giustificata.
In certi momenti storici occorre avere coraggio e fare una scelta. La Resistenza nasce dalle piccole cose.