Anche Reggio non scampa al revisionismo del Giorno del Ricordo

Cosa hanno in comune le due foto qui sopra?

Apparentemente nulla, ma, con una ricerca più approfondita è facile capire che appartengono a due collezioni della nota agenzia fotografica francese Roger-Viollet e che sono molto famose in Francia.

Una, assai famosa anche in Italia, rappresenta lo spettacolare incidente del 1895 presso a stazione di Paris Montparnasse.

L’altra, meno famosa in Italia, illustra l’esodo nel 1940 di alcuni civili francesi in fuga dalle truppe naziste che avevano invaso la Francia.

Da questa foto, è da diversi anni che la fascisteria italiana (e non solo) trae spunto e lucro per stendere volantini e manifesti allo scopo di propagandare eventi in occasione del 10 febbraio, istituito come giorno del ricordo con la legge n.92 del 30 marzo 2004 per conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.
La foto è spessissimo smerciata come testimonianza storica degli esuli italiani istriano-dalmati in fuga dalle truppe jugoslave all’indomani dell’8 settembre 1943.

Sulle false fotografie che testimonierebbero sia l’esodo degli italiani istriano-dalmati sia la tragedia delle foibe esiste una dettagliata analisi del collettivo scrittori della Wu Ming Foundation.

A Reggio Emilia è presente il Coordinamento Giorno del Ricordo che fa riferimento all’avvocato, scrittore e storico Luca Tadolini, già presidente dell’associazione Centro Studi Italia che promuove lo studio storico, politico e sociale della destra politica italiana e internazionale, del Movimento Fascista, dei concetti di Tradizione, Patria e Nazione, svolge l’analisi e la revisione degli eventi storici, politici e sociali, moderni e contemporanei che hanno interessato l’Italia e cura la storia della Repubblica Sociale Italiana.

Il 10 febbraio di ogni anno, il suddetto coordinamento organizza una manifestazione con contenuti quanto meno ridimensionati e di parte sulla questione delle foibe. In passato tra i sostenitori e i firmatari dell’evento vi sono state organizzazioni neofasciste e nomi noti e meno noti dei camerati reggiani che anche quest’anno non hanno voluto far mancare il proprio supporto.

Per quanto si fregi della referenza dello storico RSI Luca Tadolini, quest’anno il coordinamento giorno del ricordo è riuscito a inciampare nel solito clamoroso fake storico a sostegno della manifestazione di sabato 10 febbraio in Piazza Prampolini a Reggio Emilia.

Il tentativo fascista di mistificazione delle questione foibe (e di altre questioni storiche) per ottenere un minimo di propaganda e riabilitazione è ormai palese da tempo. Ne è un prova che, nell’era di internet e dei social network, la fascisteria si impegna a riproporre la solita foto falsa a sostegno della giornata del ricordo.

Del resto Joseph Goebbels, ministro della propaganda nazista, affermava “ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità”.

Leggi i nostri approfondimenti su 10 febbraio, foibe e dintorni.