Il Veneto Fronte Skinhead torna in città.

I neonazisti, già protagonisti di raduni razzisti, pestaggi pianificati e intimidazioni squadriste, con “sprezzo del pericolo” hanno colpito diverse sedi sindacali dentro e fuori la regione, tra cui quella della Cgil di Modena.

Una provocazione fascista dai toni deliranti mutuati dalla propaganda revisionista e diffamatrice, compiuta strumentalizzando il corpo delle donne proprio nel giorno della mobiltazione transnazionale dell’8 marzo che anche a Modena ha visto il movimento Non una di meno scendere in piazza contro le violenze maschili, l’oppressione patriarcale, la discriminazione di genere e il razzismo insito in questa società.

La presenza sul territorio di militanti di questi gruppi neonazisti e di spazi dove possono riunirsi non deve essere preso sottogamba.
Da notare che nella stessa serata della provocazione il circolo neofascista Terra dei Padri fosse aperto…

http://www.cgilmodena.it/provocazione-fascista-le-camere-del-lavoro-modena-reggio-emilia/

Macerata: il punto di non ritorno

A quattro giorni da un attentato terroristico di matrice fascista e razzista, che poteva costare la vita a 11 persone, le autorità dello Stato autorizzano comizi pubblici ai leader di Forza Nuova e Casapound, Roberto Fiore e Simone Di Stefano, concedendo spazi a quei soggetti politici da cui proveniva chi ha compiuto quell’attentato. È questa la risposta politica delle istituzioni al pogrom mancato.

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