Branchi di straccioni; bande. Banditi. Certo siamo ancora la cosa più decente che è restata in Italia; non lo hanno sempre pensato gli stranieri che questo è un paese di banditi? Il primo carro si fermò; sopra c’era un ufficiale con un soldato. Avrei voluto dirgli qualcosa di storico.
«Non siete mica tedeschi, eh?» dissi.
«Not really» disse l’ufficiale.
«Benvenuti,» dissi. «La città è già nostra». […]
«E chi sareste voialtri?» disse l’ufficiale a un certo punto.
Io risposi senza pensare: «Fucking bandits».
(Luigi Meneghello, I piccoli maestri, 1964)
Su una cosa siamo d’accordo con il pensiero dei reazionari, grandi o piccini che siano, e non con la sinistra: il 25 aprile non è una festa di tutti gli italiani, e non deve esserlo. Come la sua memoria, e di tutto quello che l’ha preceduto, non è una celebrazione condivisa, pacificata, recuperabile a uso e consumo dello status quo.
Il 25 aprile è una festa divisiva e partigiana, dove si celebra la vittoria di una parte di italiani, esigua ma popolare, contro un’altra di italiani, apparentemente invincibile e spietata, dentro una guerra di liberazione che è stata anche guerra civile. La vittoria di chi scelse, in minoranza, di combattere per il riscatto e la vendetta dalle umiliazioni piuttosto che unirsi al governo, legale, dell’oppressione generale. La vittoria di chi scelse la via delle bande irregolari e della clandestinità gappista invece che quella della violenza e dello strapotere delle legioni nere.
Oggi, dove l’esaltazione di una rinnovata “italianità” nasconde la continuità con un passato colonialista, razzista e fascista, vogliamo ribadire l’irriducibile parzialità dei banditi con lo Sten e il fazzoletto rosso, ragazzi e ragazze come noi che di sicuro non hanno lottato per questa Italia qui, questa schifezza in cui viviamo. Vittoriosi sui nazifascisti ma sconfitti da chi oggi li celebra o demonizza sovvertendone la memoria: perché a liberare dal fascismo non è mai stata la democrazia, ma la lotta di classe.
«Vale per tutti quelli che vivono in tempi come questi, ma non spetta a loro decidere»: per trovare la pace con se stessi, allora, occorre entrare in guerra col mondo.
Banditi per sempre. Just fucking bandits.
#Antifa