❤️ Ama chi cazzo ti pare & Cinghia i camerati ❤️

Non siamo di certo gente raffinata, colta e presentabile, siamo ragazzi e ragazze semplici che senza saper leggere ne scrivere una cosa la sanno:

❤️ AMA CHI CAZZO TI PARE & CINGHIA I CAMERATI ❤️

Essere antifascisti oggi vuol dire opporsi alla cultura sessista e omofoba che, col supporto della politica fascioleghista, vorrebbe spazzare via le conquiste sociali e civili del Novecento. È una battaglia che si combatte sui nostri corpi, per la nostra autonomia. Dalle leggi discriminatorie alle aggressioni per strada al clima di repressione che si respira ovunque. Strade, fabbriche, piazze, stadi, perfino dentro le nostre case e le nostre vite. Nessun compromesso e nessuna ipocrisia: combatti la paura! #ANTIFA

Solidarietà alle antifasciste e agli antifascisti, solidarietà a chi lotta

A Firenze, durante le manifestazioni contro il ministro dei selfie, una ragazza viene trascinata via per il collo da 3 agenti della polizia, malmenata e minacciata di abuso sessuale. Le hanno detto “ti infilo il manganello nell’ano”, secondo la più becera dialettica dell’apologeta dello stupro.
Nessun questore è andato a farle visita per farle le scuse. Nessun rappresentate della sinistra democratica, salottiera e borghese si è scandalizzato.

A Bologna, mentre il leader di forza nuova si mostrava soddisfatto di vedere al governo le idee del suo partito fascista, una donna di 55 anni, che gridava il proprio dissenso per la presenza dei fascisti nella città in cui il terrorismo nero ha compiuto stragi, viene trascinata e sbattuta in terra dagli uomini della polizia.
Nessun questore è andato a farle visita per farle le scuse. Nessun rappresentate della sinistra democratica, salottiera e borghese si è scandalizzato.

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Lega e Terra dei Padri: una Poltrona per due? – Il fascioleghismo modenese alle elezioni

Anche le testate locali si stanno accorgendo che a Modena, da mesi, numerosi attivisti e diversi candidati a consiglieri comunali in corsa con la Lega di Prampolini sono appartenenti, sostenitori o dirigenti del circolo neofascista Terra dei Padri: Beatrice De Maio, figlia del presidentissimo del circolo di via Nicolò Biondo, è una di quelli, ma anche Andrea Nanetti, già consigliere comunale a Correggio, e tanti altri. Senza contare il ruolo torbido di Stefano Vernole – ex (?) camerata missino della corrente rautiana, quella legata alla storia di Ordine Nuovo, per intenderci, nonché vicedirettore della rivista “rossobruna” Eurasia diretta da Claudio Mutti, l’ex braccio destro di Franco Freda più volte arrestato con l’accusa di essere tra i personaggi chiave dell’eversione nera, ospite a Terra dei Padri insieme ad altri ex terroristi neofascisti – indicato come stratega e deus ex machina dell’organizzazione leghista emiliana…

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Sangue nostro

Abbiamo appreso, nella giornata di ieri, dell’ennesima morte bianca di un lavoratore che stava facendo manutenzione all’interno di uno degli innumerevoli stabilimenti ceramici dislocati tra Maranello, Sassuolo e dintorni.

Ancora una volta una persona come noi è uscita alla mattina per andare a lavorare e non è più tornata a casa alla sera dalla propria famiglia o tra le sue mura di casa.

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Combattere la paura è dare voce alla rabbia. Cosa abbiamo visto in un pomeriggio nella Modena blindata.

Venerdì 3 maggio. Mentre le piazze del centro si riempiono e le scuole superiori si svuotano, nella stazione delle corriere di Modena si inizia a percepire l’imminente arrivo del ministro degli Interni Salvini, in città per un comizio a sostegno del candidato sindaco della Lega e dei suoi alleati neofascisti di Terra dei Padri, che tra la squadra di Prampolini hanno espresso i propri candidati.

Il Kapitano parlerà dal palco alle 14.30 in piazza Matteotti. Sono da poco passate le 13 che il presidio antirazzista organizzato dal collettivo Guernica viene immediatamente e completamente circondato da una quantità di celerini superiore a quella dei ragazzi chiusi all’interno del cordone di sicurezza armato: un’azione totalmente ingiustificata ma inesorabile, una situazione che vista da fuori è surreale, cilena. Il dissenso attivo e organizzato deve essere neutralizzato. I militanti sono chirurgicamente tenuti separati dalla città e dal suo corpo sociale.

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Su patriarcato e fascismo rispetto allo stupro di Viterbo

Sull’orrendo stupro di una ragazza di Viterbo da parte di due militanti di Casapound – di cui uno consigliere comunale – dentro una loro sede non ci sono parole adatte o giuste. Solo rabbia e ancor più odio verso questi uomini schifosi.

La considerazione del corpo delle donne come carne da campagna elettorale, come proprietà da difendere o come oggetto a uso e consumo sessuale del maschio non è certo prerogativa di questi infami soggetti: di certo è inscritta nel loro dna culturale, politico e identitario, e infatti a buon diritto sono legittimamente compatibili e rispettabilmente integrati dentro questa società.

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JUST FUCKING BANDITS

Branchi di straccioni; bande. Banditi. Certo siamo ancora la cosa più decente che è restata in Italia; non lo hanno sempre pensato gli stranieri che questo è un paese di banditi? Il primo carro si fermò; sopra c’era un ufficiale con un soldato. Avrei voluto dirgli qualcosa di storico.
«Non siete mica tedeschi, eh?» dissi.
«Not really» disse l’ufficiale.
«Benvenuti,» dissi. «La città è già nostra». […]
«E chi sareste voialtri?» disse l’ufficiale a un certo punto.
Io risposi senza pensare: «Fucking bandits».
(Luigi Meneghello, I piccoli maestri, 1964)

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24 Aprile 1945 – Due storie diverse di due donne staffette e partigiane

Due storie diverse di due donne staffette e partigiane che avevano deciso di combattere il nazifascismo e essere parte attiva nella liberazione della città di Reggio Emilia.

Nel1944 Liliana Corradini (Mara) ha 18 anni, proviene da una famiglia contadina e fervente antifascista e lavora come mezzadra.

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Non vi è pace / in questo 22 Aprile

22 aprile 1945. L’insurrezione armata di massa, dopo mesi di guerriglia, combattimenti e attentati che hanno portato il terrore tra le fila del nemico, libera autonomamente Modena dal nazifascismo e istituisce l’autogoverno partigiano. Gli ultimi criminali repubblichini sono in fuga insieme alle armate tedesche in rotta. Molti di loro cercheranno, negli ultimi momenti, di svestire la camicia nera, rinnegando la propria scelta di servire le forze dell’oppressione, ma saranno lo stesso raggiunti dalla giustizia partigiana.

La memoria non si cancella. Non è condivisa, non è pacificata, è irriducibilmente di parte. Un campo del conflitto. Anche oggi, soprattutto oggi.

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