22 aprile 2018. Giorno della Liberazione di Modena da parte delle forze partigiane.
Ancora 73 anni dopo, non è un giorno come un altro.
Per questo come antifascisti e antifasciste modenesi abbiamo voluto scendere in strada, nella nostra città, per rendere omaggio a quei ragazzi e a quelle ragazze come noi, caduti nella lotta contro il nazifascismo per la giustizia sociale, per l’uguaglianza e per una società di certo non come quella in cui viviamo oggi.
Dalle 15 un nutrito gruppo di compagni/e, arrivati a circa una cinquantina, ha percorso le strade del centro storico e di alcuni quartieri, portando fiori rossi a diversi cippi che ricordano partigiani e antifascisti imprigionati, torturati, trucidati dall’infame bestia nazifascista. Una passeggiata antifascista scandita da cori e sbandierate, che ha voluto ritessere i fili della memoria.
Una memoria di parte, che non potrà mai essere condivisa e pacificata con chi oggi governa, al servizio di chi sta in alto e comanda sulle nostre vite, creando il terreno fertile attraverso politiche antipopolari su cui i nuovi fascismi fioriscono. Un terreno fatto anche di indifferenza, lassismo, complicità, strumentalizzazione, revisionismo, equiparazione tra repubblichini al soldo dei nazisti e partigiani combattenti per la libertà, che ha devastato la consapevolezza di intere generazioni.
Tutto ciò ha permesso, anche nella nostra città e nella nostra provincia, la crescita di gruppi, partiti e organizzazioni apertamente neofasciste, neonaziste e razziste, che hanno trovato la propria sede nel sedicente “circolo” Terra dei Padri. Una sede con tanti “amici” ai pani alti, frequentata tanto da ex terroristi dell’eversione nera, naziskin e pericolosi squadristi quanto da politicanti “istituzionali” in cerca di voti e giornalisti senza vergogna. Una sede che, punti di riferimento in Emilia, ha già organizzato marce fasciste e manifestazioni dell’orgoglio razzista, che gli antifascisti modenesi ed emiliani non smetteranno mai di contrastare.
Quello di oggi è stato un piccolo gesto che ha voluto ricollegare la lotta dei partigiani di ieri a quella dei partigiani di oggi: tutti coloro che nelle fabbriche, nelle scuole, nelle strade non si voltano dall’altra parte di fronte alle ingiustizie e ai soprusi fatti a sistema, e si mettono in gioco per distruggerli. Perchè gli ideali, la rabbia, l’amore e l’odio che muoveva i ragazzi di allora sono gli stessi che sentiamo noi. Immutati, sono ancora lí, e bruciano ancora.
Un testimone ci è stato consegnato dai combattenti, dai partigiani, dai guerriglieri antifascisti 73 anni fa. Con la consapevolezza che la lotta al fascismo è ancora necessaria è quantomai attuale.
Onore e gloria ai partigiani e alle partigiane modenesi! #ANTIFA