Il flash mob di Forza Nuova a Fossoli ieri sera, domenica 7 gennaio, ha suscitato in diversi politici (carpigiani e non) una bufera di indignazione.
Innanzitutto, i fatti: si parla di un blitz compiuto da una dozzina di militanti forzanovisti (riconosciuti esponenti da tutta la provincia) sotto una palazzina, “colpevole” di ospitare ben 6 richiedenti asilo seguiti dalla cooperativa Caleidos.
Nel giro di 40 minuti in totale, questi impavidi esponenti italici hanno messo in atto il loro solito copione: arrivo in auto, parcheggio dove viene loro indicato, chiacchierata con gli amici poliziotti (che ancora una volta li autorizzano e proteggono), srotolamento del vecchio e logoro striscione che recita “stop accoglienza business”, due bandiere per ogni mano, posa di gruppo per un paio di foto e poi si sgomma di nuovo a casuccia, accompagnati dagli agenti.
Quanta forza e quanto valore per questi coraggiosi camerati!
Si tratta senza dubbio di un’intimidazione verso i profughi, ma non certo di una novità: proprio a Carpi lo scorso 4 agosto, gli stessi soggetti avevano infatti organizzato un presidio ancora più intimidatorio contro i profughi che sarebbero arivati in via Marx: in quell’occasione il loro numero era più elevato, grazie ai camerati chiamati alla partecipazione da varie città del Norditalia.
Si distinsero inoltre per una pesante aggressione con aste e cinture contro i carpigiani che li contestavano.
Eppure, allora, quasi nessun politico carpigiano espresse reazioni di forte sdegno, men che meno di solidarietà agli antifascisti aggrediti.
Stavolta, invece, la musica cambia: il caso vuole, infatti, che l’appartamento in questione sia di proprietà di un assessore del Comune di Carpi, che lo ha affittato a Caleidos proprio per la sistemazione dei profughi. Ecco allora la solidarietà, l’innalzamento dei toni di condanna, la crescente preoccupazione per l’attivismo forzanovista.
Noi a questo gioco politico non partecipiamo, ci interessa innanzitutto esprimere solidarietà ai profughi e agli abitanti della palazzina oltre che a tutta la popolazione di Fossoli che ha dovuto subire, seppure per mezz’ora scarsa, la presenza irritante e vomitevole dei neofascisti.
Denunciamo inoltre il clima di lassismo e pacatezza che ha sinora permesso a FN di operare tranquillamente a Carpi e in tutta la provincia, oltre alla totale connivenza di una questura che continua ad autorizzare e proteggere l’attività di formazioni neofasciste sul territorio.
Nota finale: il sindaco ha espresso sgomento per questa iniziativa a poche centinaia di metri dall’ex campo di concentramento, chiedendosi se questi soggetti siano consapevoli della storia di Fossoli.
Facciamo presente che si tratta di personaggi che non si fanno scrupoli nell’auspicare (anche pubblicamente) la riapertura di luoghi simili e persino la riaccensione dei forni crematori: non sono semplici ignoranti, sono fascisti!