Antifascisti/e oggi come ieri: la memoria è un ingranaggio collettivo

Con il cuore e la mente ad Afrin nella Siria del nord, dove le partigiane e i partigiani curdi, arabi, siriani, turcomanni e internazionali, tra cui decine di italiani, stanno difendendo con estremo sacrificio la città, il suo popolo e la rivoluzione confederale del Rojava dall’aggressione fascista di Erdogan e dalle bande di tagliagole jihadisti, oggi siamo andati a Navicello a rendere omaggio ai nostri partigiani caduti nella lotta contro il nazismo e il fascismo.

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Il Veneto Fronte Skinhead torna in città.

I neonazisti, già protagonisti di raduni razzisti, pestaggi pianificati e intimidazioni squadriste, con “sprezzo del pericolo” hanno colpito diverse sedi sindacali dentro e fuori la regione, tra cui quella della Cgil di Modena.

Una provocazione fascista dai toni deliranti mutuati dalla propaganda revisionista e diffamatrice, compiuta strumentalizzando il corpo delle donne proprio nel giorno della mobiltazione transnazionale dell’8 marzo che anche a Modena ha visto il movimento Non una di meno scendere in piazza contro le violenze maschili, l’oppressione patriarcale, la discriminazione di genere e il razzismo insito in questa società.

La presenza sul territorio di militanti di questi gruppi neonazisti e di spazi dove possono riunirsi non deve essere preso sottogamba.
Da notare che nella stessa serata della provocazione il circolo neofascista Terra dei Padri fosse aperto…

http://www.cgilmodena.it/provocazione-fascista-le-camere-del-lavoro-modena-reggio-emilia/

Solidarietà a Flavia!

Siamo con la maestra antifascista Flavia senza se e senza ma!
Invocato da tutte le forze politiche di questo paese, il licenziamento di Flavia, donna, lavoratrice e antifascista, è l’emblema della deriva autoritaria e repressiva di un apparato istituzionale che accetta, coccola e legittima il fascismo. È talmente colluso con esso che ne ripropone alla perfezione i suoi tratti più oppressivi, dalle limitazioni alla libertà di espressione e opinione ai divieti di manifestare.
Ma di condanne e licenziamenti neanche l’ombra quando chi indossa una divisa ha ucciso, ferito, malmenato e stuprato.
Nè si è mai visto un simile eccesso di zelo da parte del MIUR per gli insegnanti fascisti che nelle scuole propagano odio razziale, xenofobo e sessista.
Il fascismo è un crimine e criminale è chi lo legittima e lo difende.

Solidarietà ai compagni arrestati in seguito al corteo antifascista piacentino

Nelle ultime ore è notizia di tre arresti a seguito del corteo antifascista di Piacenza svoltosi sabato scorso 10 febbraio.

Una giornata, quella di Piacenza, che ha contribuito con forza, insieme a tutte le altre manifestazioni antifasciste organizzate lo stesso giorno in tantissime città italiane a partire da Macerata, a riportare all’attenzione di tutti l’importanza e la necessità odierna di opporsi collettivamente alla spirale omicida del terrorismo fascista e razzista, cresciuto a partire da quelle organizzazioni fasciste a cui si permette di aprire sedi, fare comizi, compiere sistematiche aggressioni nella totale impunità, e rafforzate dallo sdoganamento del razzismo e della xenofobia come “normalità”.

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Chi pensa deve agire

Macerata, Piacenza, Brescia, Cosenza, Milano, Torino, Bologna, Siena, Reggio Emilia, Biella, Mantova. E prima Genova, Padova, Roma, Firenze, Vicenza, Pavia, fino al dicembre di Modena.
E quante altre città, paesi, province in cui migliaia e migliaia di antifascisti e antifasciste nelle ultime settimane si sono ripresi le strade, si sono scontrati contro i divieti, hanno attaccato i fascisti in tutti i modi possibili.
Senza paura. Senza tregua.

Qualche giorno fa, dopo l’attentato terroristico di matrice razziale di un militante fascio-leghista, accettato dai partiti dell’arco istituzionale, rivendicato da quelli fascisti, minimizzato dalla stampa nazionale, giustificato da una fetta non indifferente di italiani, che ha segnato la capitolazione delle sinistre al discorso di pulizia etnica e alla violenza dispiegata del fascioleghismo, e rappresentato un punto di non ritorno da cui si intravedono un prima e un dopo, sono state trovate scritte in diverse città d’Italia che dicevano: Macerata è solo l’inizio.

In quest’ora più buia, facciamo divampare la speranza e il coraggio. «Vale per tutti quelli che vivono in tempi come questi, ma non spetta a loro decidere. Possiamo soltanto decidere cosa fare con il tempo che ci viene concesso».

Spetta a noi, e solo a noi, scegliere come andrà a finire.

Solidarietà ai lavoratori Castelfrigo in lotta!

Stamattina siamo stati Castelnuovo Rangone a fianco degli operai Castelfrigo in lotta, che hanno deciso di bloccare i cancelli e non far passare le merci e i crumiri assoldati dall’azienda.

Tramite l’agenzia interinale Sapiens, infatti, il padrone ha deciso di assumere 25 lavoratori che non fanno parte degli operai licenziati dalle false cooperative che operavano in appalto, e che stanno scioperando da oltre 4 mesi davanti alla fabbrica.

Una decisione inaccettabile: vengono licenziati e tenuti fuori i 75 lavoratori che hanno avuto il coraggio di denunciare e lottare contro il sistema di caporalato, sfruttamento e profitto mafioso delle false cooperative all’interno dell’azienda, mentre sindacati gialli come la CISL firmano accordi vergogna per spezzare il fronte operaio e il padrone assume crumiri per bloccare lo sciopero.

Come lavoratori e antifascisti la nostra solidarietà attiva ai picchetti non poteva mancare.

Oggi come non mai crediamo che siano da rifiutare le logiche sindacali o partitiche che guardano solo al proprio orticello o ai propri interessi di bottega, logiche che dividono le lotte deglli operai con lo stesso sfruttamento, con gli stessi padroni, con gli stessi problemi.

Noi sappiamo che ci sono solo due razze: gli sfruttati e gli sfruttatori. Per questo ci troverete sempre dallo stesso lato della barricata.

Dalla Liguria all’Emilia, dalla Catalogna alla Grecia: Allerta Antifascista!

Pubblichiamo il comunicato di Genova Antifascista:

Sabato 20 Gennaio Azioni Antifasciste a GENOVA a FIRENZE a MONZA a LIVORNO a REGGIO EMILIA a BOLOGNA e da BARCELLONA messaggi di solidarietà alla lotta Antifascista.

Siamo tornati nelle strade insieme a chi – dal basso e senza delega –
respinge divisioni, razzismo, sessismo e si oppone con ogni mezzo all’apertura di nuovi covi fascisti, pagando con la repressione e le vili aggressioni dei “giovinotti del potere”.

Vicino agli antifascisti greci che hanno subito, domenica 21 gennaio, un attacco incendiario alle occupazioni LIBERTATIA e SCHOLEIO per mano dei fascisti.

Firenze e Genova, Monza, Livorno, Reggio Emilia, Bologna, Barcellona e Salonicco – popolari, solidali, antifasciste! NON UN PASSO INDIETRO ★

CI VEDIAMO IL 3 FEBBRAIO A GENOVA – P.zza De Ferrari h 15:00

A colpi di mazza

Dopo la risposta antifascista di venerdì e sabato, anche oggi, martedì 23 gennaio, la determinata partecipazione di compagne e compagni ha chiarito a CasaPound che non è la benvenuta a Bologna.
Ci si è riversati e riversate sulle strade bloccandole e gridando il proprio disprezzo nei confronti della feccia reazionaria e della corte democratica che, malgrado indignazioni posticce, permette loro di esistere.
È praticamente ovvio che CasaPound in questo mese di campagna elettorale si ripresenterà ancora in città e noi saremo ancora pronti e pronte.
Cari camerati, se volete continuare con la vostra farsa a venire in cinque stronzi protetti da duecento sbirri, fate pure; noi ci saremo sempre e sempre vi risponderemo nella maniera che meritate: con l’espressione dei nostri sentimenti più devastanti.