Il fascismo non si sconfigge per decreto.

Dopo le provocazioni al polo scolastico di qualche settimana fa, blocco studentesco e casapound si ripropongono con le loro cazzate sovraniste e securitarie con uno striscione in viale isonzo e un’azione presso piazzale europa, capolinea dei bus SETA e del trasporto pubblico locale.
Questa volta però non si è trattato del solito blitz mordi e fuggi, ma di una buffonata fatta all’uscita dalle scuole delle studentesse e degli studenti e chiaramente concordata e preventivata con questura e digos visto lo sconsiderato schieramento di forze dell’ordine.


I fascisti del terzo millennio hanno così potuto fare la loro azione indisturbati, protetti e scortati dalla polizia complice.
Tutto ciò in barba alle direttive del comune di Reggio Emilia che a marzo di quest’anno ha votato e approvato in consiglio una mozione del consigliere De Lucia, con il sostegno del sindaco Vecchi, che prevede severe restrizioni all’utilizzo di spazi pubblici per le formazioni che si richiamano all’ideologia fascista o che pratichino forme di discriminazione razziale, etnica religiosa o sessuale
(https://www.reggiosera.it/2018/01/vecchi-niente-spazi-pubblici-si-ispira-principi-fascisti/238311/ – https://www.reggiosera.it/2018/03/comune-niente-spazi-si-richiama-al-fascismo/240092/).

Evidentemente un antifascismo fatto di chiacchiericcio dalle poltrone e dai salotti è un antifascismo di facciata.
Lo spazio e la legittimità concessa questa mattina a casapound e blocco studentesco dimostra ancora una volta che le politiche istituzionali cosiddette antifasciste sono un fallimento e che i decreti che vogliono bandire i sodalizi fascisti sono carta straccia.